Erano le due di notte di sabato quando ho finito di vedere l’ultimo episodio di Unorthodox – la miniserie televisiva targata Netflix e basata sull’autobiografia di Deborah Feldman. Esty – la nostra protagonista – ha 19 anni. È una ragazza di fede ultra-ortodossa chassidica che vive nel quartiere di Williamsburg, a Brooklyn, dove è costretta a seguire le regole rigidissime della comunità. Dopo un anno di matrimonio rigorosamente combinato decide di scappare a Berlino. Ma sarà possibile farsi una nuova vita? Giudizio sintetico su Unorthodox: storia pazzesca che, in alcuni passaggi, poteva forse essere raccontata meglio.
Ecco perché mi è tornato alla mente un libro dolorosamente duro, letto qualche estate fa: L’educazione, di Tara Westover. È la storia della stessa Westover – che seguiamo da quando è bambina fino a quando diventerà donna libera –, nata e cresciuta in una comunità mormone delle montagne dell’Idaho. Tara e la sua famiglia si preparano così alla fine del mondo: raccogliendo erbe nei campi, mettendo da parte scorte di cibo, restando sempre in allarme. I soprusi dei fratelli, la violenza del padre, i silenzi della madre accompagnano Tara nella bolla in cui è costretta fino a una scoperta sconcertante: l’educazione. I libri. La storia. Farete il tifo per Tara – come per Esty, del resto – della prima all’ultima pagina. E non ve la potrete scordare mai.