Le cinque cose che (forse) non sapete su Goliarda Sapienza.
- Goliarda era orgogliosa della sua cucina: «Dicessero pure che era una mediocre scrittrice, – riporta Angelo Pellegrino nella prefazione all’Arte della gioia, – ma non cattiva cuoca».
- Goliarda scriveva sempre a mano, con una Bic nero-china a punta sottile.
- Goliarda partecipò al Premio Strega nel 1967 con il suo libro d’esordio, Lettera aperta: l’opera fu presentata da Attilio Bertolucci e Natalia Ginzburg. Non raggiunse la cinquina.
- Goliarda non vide mai il suo capolavoro, L’arte della gioia, in libreria. Ora è in traduzione in tutto il mondo, come i libri di Elena Ferrante. E se le avventure di Lila e Lenù nell’Amica geniale vi hanno tenuto incollati alle pagine, allora vi sarà impossibile non innamorarvi follemente anche di Modesta.
- «Goliarda? Goliarda non esiste, – dicevano di lei, scherzando, alcuni amici. – Lei è l’esistenza».
Tutto il resto che c’è da (ri)scoprire su questa scrittrice, attrice di teatro e cinema, ladra e molto altro… vi aspetta venerdì 24 febbraio, alle 21, al Circolo dei lettori di Torino.
A raccontare questa figura eclettica saranno le scrittrici Rossella Milone ed Elena Varvello in una serata che promette meraviglie, incantesimi e follie. Con Davide Ferraris, Sara Lanfranco e la sottoscritta per parlare di libri come piace a noi*.
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