L’8 novembre 2016 gli Stati Uniti d’America decidono che il loro nuovo presidente è Donald Trump, candidato del Partito Repubblicano. A un anno di distanza dalle elezioni più controverse della storia americana, Naomi Klein riflette su ciò che è cambiato – negli Stati Uniti e nel mondo – nel suo nuovo libro Shock Politics. L’incubo Trump e il futuro della democrazia (Feltrinelli, traduzione di G. Carlotti, pp. 282, 18 euro). Naomi Klein non poteva che essere una delle ospiti di Giorni selvaggi*, no?
- Nata a Montréal, è figlia di hippy americani che emigrarono in Canada per evitare la chiamata alle armi durante la guerra del Vietnam.
- Giornalistica, scrittrice, attivista. È autrice di No logo, il famoso saggio considerato il manifesto del movimento no-global, tradotto in 28 lingue. Un bestseller internazionale che denuncia le pratiche aziendali delle multinazionali nei Paesi in via di sviluppo.
- Shock Politics. L’incubo Trump e il futuro della democrazia – il suo quarto libro – si discosta molto dalle opere precedenti. Non si presenta infatti come il frutto di lunghi anni di ricerca, ma come l’urgenza di intervenire – a un anno esatto dalle elezioni che hanno visto la vittoria di Donald Trump – nella situazione americana e globale. «Cerco di capire come si sia finiti in questa surreale congiuntura politica».
- Pensato per un pubblico nordamericano, Shock Politics ha il merito di collocare un fenomeno come il trumpismo in un contesto più ampio. «Trump è solo il ceppo di un’epidemia globale. Ce ne sono tanti come lui in giro per il mondo, ognuno ha la sua specificità regionale. Pensiamo a Marine Le Pen in Francia o a Modi in India», sostiene Klein. E aggiunge: «Dobbiamo rifiutare l’idea di un eccezionalismo americano».
- Due concetti-chiave della filosofia della Klein sono la «protezione» e il «prendersi cura». Difendere la natura e i beni comuni quando sono minacciati perché fondamentali nelle nostre vite. E farsi carico anche della cura degli altri, perché, dice Klein, solo nella reciprocità delle relazioni è possibile costruire un qualche futuro.
- Come difendersi dall’incubo Trump? È il suo essere così estremo che ci può salvare. «Il ruolo della distopia è svegliarci, mostrandoci una visione esagerata delle nostre vite. Trump forse non è consapevole di essere una performance di arte distopica, ma intorno a noi ci sono tante persone che si sono svegliate».
*Giorni selvaggi è un progetto di Salone Internazionale del Libro e Circolo dei lettori.
Partner: Scuola Holden Storytelling & Performing Arts, COLTI – Consorzio Librerie Indipendenti di Torino, Biblioteche Civiche Torinesi, Torino Rete Libri, Babel Libreria Internazionale.