Lo avete sempre sentito nominare, ma non avete letto nessun suo libro. E non sapete molto – Versi satanici a parte – né di lui né della sua vita. È un gigante della letteratura, uno di quegli autori che ne ha rimodellato l’essenza stessa: è Salman Rushdie. In Italia per promuovere il suo ultimo libro – La caduta dei Golden –, l’autore incontra i suoi lettori in un unico appuntamento. Dove? Ma a Torino, nell’ambito di Giorni selvaggi*. La presentazione – un vero e proprio evento per gli appassionati di letteratura – si svolgerà domenica 26 novembre, alle 17 al Circolo dei lettori. Nell’attesa, ecco dieci cose da sapere su Salman Rushdie.
- Ahmed Salman Rushdie nasce a Bombay nel 1947.
- Romanziere, saggista e attore indiano naturalizzato britannico, Rushdie – insieme al recente Premio Nobel Kazuo Ishiguro e allo scrittore Hanif Kureishi – è considerato uno degli autori che, pur non essendo nati in Gran Bretagna e di madrelingua inglese, hanno rinnovato più di tutti la letteratura britannica, introducendo nuovi elementi stilistici e uno sguardo diverso sul mondo.
- Scrisse il suo primo libro a dodici anni. Il testo, ispirato al film Il Mago di Oz, venne battuto a macchina su carta velina dalla segretaria del padre e successivamente fu perduto in uno dei molti traslochi della famiglia Rushdie.
- Günter Grass – l’autore tedesco di Il tamburo di latta – ha influenzato molto il lavoro di Salman Rushdie. Quest’ultimo ha più volte sostenuto che Grass sia stato d’ispirazione per diventare scrittore.
- La pubblicazione della sua opera più famosa – I versi satanici – provocò una fatwa di Khomeini che decretò la condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia. Un’opera complessa, in bilico tra realtà e magia, sogno e mito che deve molto a Il maestro e Margherita di Bulgakov. Il titolo fa riferimento a quei versi – presenti solo in alcune versioni antiche del Corano – in cui si dichiarano degne di venerazione le dee pagane Allāt, ‘Uzzā e Manāt. La tradizione dice che questi versi siano stati ispirati direttamente da Satana.
- Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito. Peggiore sorte toccò al suo traduttore giapponese che fu ucciso da emissari del regime iraniano. Mentre il traduttore italiano, Ettore Capriolo, venne «solo» ferito.
- Alcuni versi di La terra sotto i suoi piedi sono stati inseriti in una canzone degli U2, The ground beneath her feet.
- Considerato da molti il suo capolavoro assoluto, I figli della mezzanotte racconta le vicende dei mille bambini nati il 15 agosto 1947 allo scoccare della mezzanotte, nell’istante in cui l’India ha proclamato la sua indipendenza dall’Impero britannico.
- Bridget e Salman. Nel 2001 ha interpretato se stesso nella famosa commedia Il diario di Bridget Jones.
- Il suo ultimo romanzo, La caduta dei Golden, è la saga di una misteriosa famiglia, che fugge dall’India e si stabilisce a New York in seguito agli attacchi di Mumbai del 2008. Il libro segna un importante cambio di rotta nello stile di Rushdie. «Ho smesso col fantastico e col realismo magico. Non è l’epoca giusta. In giro e su internet ci sono troppe falsità».
*Giorni selvaggi è un progetto di Salone Internazionale del Libro e Circolo dei lettori.
Partner: Scuola Holden Storytelling & Performing Arts, COLTI – Consorzio Librerie Indipendenti di Torino, Biblioteche Civiche Torinesi, Torino Rete Libri, Babel Libreria Internazionale.
Illustrazione di Charles Burns