Eccoci qui, come promesso. I tascabili Adelphi, fino al 30 giugno, sono in sconto del 25%. FELICITÀ. Doppia, potrei dire. Perché per lanciare la campagna è stato realizzato un poster con tutte – e dico proprio tutte – le copertine in ordine cromatico. Lo so. Siete in iperventilazione: lo ero anche io quando l’ho visto per la prima volta in casa editrice. Un arcobaleno di storie che avete richiesto in tantissimi, direttamente scaricabile qui.
Ho pensato di radunare su Nuvole alcuni dei titoli che mi hanno accompagnata nei miei anni di lettrice, insieme alle scoperte più recenti che ho incontrato in questi mesi di lavoro.
Il mare non bagna Napoli – Anna Maria Ortese
Avete letto Elena Ferrante e l’avete odiata? Oppure l’avete amata così tanto da soffrire di una profonda nostalgia per Napoli? In entrambi i casi, Anna Maria Ortese fa per voi. Nel racconto che apre la raccolta – Un paio di occhiali, forse uno dei più struggenti che abbia mai letto – Eugenia è una bimba che vive in un quartiere poverissimo. Vede male, ha bisogno di un paio di occhiali. Ed è attraverso le stesse lenti di Eugenia – pagate «ottomila lire vive vive!» – che ci inoltriamo tra pagine febbrili e allucinate, in una solitudine popolata da spettri. Per scrittrici come Anna Maria Ortese si fa militanza: le si porta addosso.
Chiedi perdono – Anne Marie MacDonald
Buttate un occhio qua e là e ditemi se non vi sembra un romanzo dell’Ottocento. Potremmo pensare che Anne Marie MacDonald – scrittrice, attrice e drammaturga canadese classe 1958 – in una vita precedente sia stata una delle sorelle Brontë. Io propenderei per Emily, non a caso in epigrafe al romanzo si trova Cime tempestose. Si tratta di una saga familiare – e sapete quanto io ami le saghe familiari – che ha inizio in un’isola della Nuova Scozia, sul finire dell’Ottocento: tra incesti, santità, delitti e prodigi. Chiedi perdono è uno di quei libri-mattone di quasi 600 pagine da leggere d’estate. «Ormai sono tutti morti. Il rumore che senti è solo il mare».
L’incubo di Hill House – Shirley Jackson
Netflix sta producendo una serie tratta da questo romanzo. Elisabeth Moss, invece, sarà Shirley Jackson in un biopic diretto da Josephine Decker. Di lei, invece, Stephen King dice che le sue storie imprigionano il lettore, lasciandolo senza scampo, perché «ogni svolta porta dritta in un vicolo buio». Ma veniamo a Hill House, la più spaventosa fra le dimore maledette di cui leggerete mai. Eleanor Vance – una giovane donna tormentata – è stata assoldata dall’oscuro professor Montague (cacciatore di fantasmi, ovviamente) per un soggiorno alquanto particolare a Hill House… Jackson è già una scrittrice di culto, figuriamoci dopo l’uscita della serie. Ecco, volete davvero arrivare impreparati?
Suite francese – Irène Némirovsky
Avrebbe dovuto essere una sinfonia in cinque movimenti se la Storia – quella ingiusta e sbagliata del secondo Novecento – non ci avesse privato del genio di Irène Némirovsky, deportata ad Auschwitz nel 1942. Riscoperto grazie alla figlia Denis – che aveva conservato i quaderni della madre per anni senza guardarli, ritenendoli troppo dolorosi –, Suite francese è diventato un fenomeno letterario in Francia (e non solo). Raccoglie i primi due romanzi di questo ambizioso progetto raccontando quasi in presa diretta il destino di una nazione – la Francia – sotto il dominio nazista.
Leggere Lolita a Theran – Azar Nafisi
Se state cercando un libro che vi ricordi quanto le storie abbiano un potere e le parole possano essere rivoluzionarie, allora dovete proprio leggere questo, ispirato a una vicenda realmente accaduta alla stessa autrice. Siamo in Iran, e la professoressa Nafisi – dopo le ripetute pressioni del governo estremista – decide di interrompere il suo corso di letteratura inglese. Ma non di arrendersi. E invita sette studentesse a seguire un seminario proprio a casa sua. Tra Lolita, Gatsby, James e Austen s’intrecciano le storie di Manna, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz. La letteratura e la vita. Che a volte, sul terreno più aspro e impensabile, coincidono come per miracolo.
L’amore in un clima freddo + Non dirlo ad Alfred – Nancy Mitford
Qui sto barando. Perché vi sto consigliando non uno, ma ben due libri della stessa autrice. A mo’ di scusa – oltre a dirvi che Nancy Mitford dovrebbe essere conosciuta molto più di quanto non lo sia – posso aggiungere che Non dirlo ad Alfred sta per uscire in tascabile. E quindi quale occasione migliore per approfittarne? Una patina scintillante di gossip e glamour ha circondato l’immagine della famiglia Mitford e Nancy, la maggiore, non fa eccezione. In più i due libri sono legati fra di loro. In che modo? A voi scoprirlo.
La donna di Gilles – Madeleine Bourdouxhe
So quanto avete amato Marie aspetta Marie, quindi ecco qui il testo più famoso di Bourdouxhe. Non pensate di trovarvi di fronte una protagonista tosta come Marie. Dai boulevards di Parigi qui ci ritroviamo precipitati nella periferia di Liegi, grigia e polverosa. Elisa vive nell’attesa e nella devozione assoluta per il marito. È una donna che sa accogliere e perdonare. Consigliato a tutti coloro che, almeno una volta, si sono annientati nella ricerca dell’altro perdendo dei pezzi di sé.
Il grande mare dei sargassi – Jean Rhys
Nascosto tra le pagine di Jane Eyre di Charlotte Brontë c’è un personaggio minore, ma molto inquietante: la folle reclusa che si dice fosse una bella ereditiera creola. Chi era questa donna? Qual è stata la sua vita prima dell’arrivo in Inghilterra? Tra storie di zombi e pratiche voodoo nella Giamaica del 1830, Antoinette affronta un tragico destino costellato da infinite pene d’amore. Potrò sembrarvi di parte, ma non importa: la scrittura di Jean Rhys è come il sortilegio di una fattucchiera. Impossibile resistervi. Questo è il suo capolavoro.
Felici i felici – Yasmina Reza
Drammaturga e scrittrice, Yasmina Reza è colei che sa mettere in scena come nessun altro la tragica commedia dei rapporti umani. Con una grazia che ferisce perché sempre esatta e chirurgica, questa volta racconta la vita di una coppia – il suo punto di vista preferito sul mondo – e soprattutto della variopinta cerchia di umanità che la circonda. In un romanzo a più voci, dove in ogni capitolo a parlare è un personaggio diverso, si nascondono molte più crepe di quanto non avremmo mai potuto immaginare.
I beati anni del castigo – Fleur Jaeggy
Svizzera, anni Cinquanta. Un collegio femminile immerso in un’atmosfera di idillio e cattività. L’arrivo di una nuova ragazza – bella e austera – scompiglia la quiete che si respira nelle stanze di questo micromondo. Chi ne rimane più sconvolta è la protagonista senza nome del romanzo, irrimediabilmente attratta dalla conturbante ultima arrivata. Con una scrittura limpida e asciutta, Jaeggy compie un viaggio indimenticabile fra le pieghe più nascoste e fragili dell’animo umano. Un gioiello.