Molto tempo prima di innamorarmi perdutamente del bianco dei Supercoralli – tanto da scovare nelle bancarelle le edizioni più rare, o costringere mio cugino (sì, proprio quel cugino) a regalarmi le nuove uscite perché no, non potevo aspettare – una delle collane che più per me erano “casa” erano quei tascabili dai dorsi colorati.
Erano gli anni delle superiori, in cui volevo leggere tanto e spendere poco: la soluzione ideale la trovai in quelle copertine con su raffigurata la buffa immagine di un pennuto. Fu proprio in quegli anni che venni folgorata dalle bugie di Briony, scoprii Paul Auster rimanendo senza fiato, e compresi che quel tempo non sarebbe tornato indietro, come mi avevano insegnato Kathy e Tommy. Intanto risolvevo casi con i tre evangelisti, o ridevo fino alle lacrime grazie a Stefania Bertola nonostante una notte passata in ospedale.
Mancano così tanti libri (Philip Roth, Javier Marías, Paolo Giordano, Cesare Pavese, Sally Rooney, Marcello Fois, Don DeLillo, Michele Mari, Cormac McCarthy, Valeria Parrella, Marilynne Robinson… ma potrei andare avanti all’infinito) che fare una selezione è impossibile, eppure eccoci qui, con qualche consiglio targato Einaudi – come mi avete chiesto nell’ultima puntata di Dillo a Nuvole.